venerdì 27 luglio 2012

“Divertimenti a Riola negli anni ‘30” - di Giuseppe Mocci

Negli anni '30 del secolo scorso, a Riola, durante la stagione estiva, veniva un carrozzone attrezzato per la proiezione di film muti. Erano tutti film americani e quasi sempre del filone “Far West”, interpretati dal famoso attore Tom Mix (cowboy, eccellente pistolero), più qualche film del famoso personaggio comico Charlot, interpretato da Charlie Chaplin, e dell’altrettanto famoso attore italiano Rodolfo Valentino.
I film venivano proiettati nella piazza principale del paese, in via Umberto I, di fronte alla fontanella pubblica, sempre di sabato sera.
Non ricordo se si pagasse il biglietto; ma forse no, perché noi ragazzini, che non avevamo soldi, eravamo sempre presenti e numerosi. I proprietari del carrozzone, probabilmente, si accontentavano della gratitudine degli spettatori e di qualche piccola offerta.
Nello stesso periodo arrivava in paese un Circo Equestre, che veniva sistemato sempre nella via Umberto I, nella piazza antistante alla casa di Antiogu 'Ochi (Antioco Loche).
Era un modesto circo con il solito clown, il trapezista, quattro ballerine scalcagnate, un elefante e due leoni affamati e vecchi. Si pagava il biglietto, forse mesu pezza.
Frequentavano il Circo, oltre ai riolesi, i baratilesi e i nurachesi. Ricordo che di domenica sera il Circo era sempre pieno.
Riola, inoltre, ospitava spesso un prestigiatore di nome Mario Radius. Egli era nativo di Narbolia, ma aveva appreso il mestiere, diceva lui, in America.
Diventato famoso, girava l’Italia per proporre i suoi spettacoli di prestigio. A Riola, Mario Radius teneva i suoi spettacoli nei locali del Monte granatico (su magasĩu de su monti), su un palco fatto da tavoloni e pali prestati, gratuitamente, da mio padre. La mia famiglia, per questo motivo, aveva sempre l’ingresso gratuito.
Il signor Radius, di statura bassa, faccia tonda e tempie alte, oltre ad essere un bravo prestigiatore, era una persona molto gentile ed elegante. Egli aveva anche una collaboratrice, giovane e bella; era la sua abile spalla, che riusciva sempre a distrarre il pubblico e a mascherare i trucchi e gli imbrogli del prestigiatore. Lo spettacolo, comunque, era sempre molto gradito dagli spettatori.
I balli erano, allora, il pezzo forte dei riolesi. Questi, organizzati da un Comitato, si tenevano in “Sa ruga Manna”, via Garibaldi. 

Il fisarmonicista riolese Efisio Luigi Mocci (1889-1974)  *

Il suonatore, per tanti anni, è stato il famoso fisarmonicista riolese Effi Luisu Motzi (Efisio Luigi Mocci).
Si trattava, quasi sempre, di “balli sardi”. Ogni tanto Èffisi suonava un valzer o un tango, ma erano rarissimi i ballerini.
Egli diceva di avere molta nostalgia per il periodo in cui, in America, suonava tutti i famosi balli continentali, oggi ancora in voga.
Pare che per questo motivo si sia trasferito in un paese del Campidano di Cagliari, dove si ballavano molto anche i balli di suo gradimento.
Con la partenza di Effì Motzi fu ingaggiato un fisarmonicista di San Vero Milis, un certo Lepori, conosciuto come "Lèpini", bravo solo a suonare balli sardi. Altra musica, che non uguagliava quella bellissima di Èffisi.

* Foto Efisio Luigi Mocci tratta dal libro di C. Zoncu "Zenti Arrioresa.

Testo di Giuseppe Mocci - Tutti i diritti riservati

Editing G.Linzas

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